I Due Usignoli

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È un'operina liberamente basata su una celebre fiaba di Andersen, cantata da voci di bambini ed eseguita da un piccolo ensemble. Sia i 7 ruoli principali sia il coro sono infatti pensati per permettere a bambini e ragazzi di esprimersi con il linguaggio dell'opera, in dialoghi cantati e piccole arie. La partitura è stata scritta pensando a produzioni tradizionali, realizzate dai teatri d'opera, ma anche a rappresentazioni all'interno delle scuole, in piccoli concerti o saggi.

L’opera si svolge in Cina, in un tempo passato ma non identificato.
La regina fa catturare l’usignolo che vive nel suo regno ed è famoso per il suo canto sublime ma la regina del Giappone, invidiosa, invia un usignolo meccanico che canta in modo impeccabile tutte le volte che si preme un pulsante. Ingaggiata una gara, il maestro di musica dichiara vincitore l’usignolo meccanico che può ripetere il proprio canto in modo sempre identico e l’usignolo vero, triste e offeso, vola via.
Quando la regina va ad avviare l’usignolo meccanico questo si guasta dopo poche note, e non è possibile farlo ripartire.
La regina, affranta, rimane in silenzio, sola, quando arriva la morte che spiega che, cacciando l’usignolo vero ha cacciato la vita, mentre per vivere in modo meraviglioso bisogna essere curiosi e aperti ai cambiamenti e dunque alle variazioni. In quel momento l’usignolo vero ritorna a palazzo e, scacciando la morte, la regina si riprende.

Programma e cast

Durata: 60' ca.

Nicola Campogrande:

I due usignoli, operina per voci bianche e piccola orchestra su libretto di Piero Bodrato Commissione del Teatro Comunale di Bologna

Orchestra Sinfonica e Coro di Voci Bianche di Milano

Davide Marranchelli: Regia
Maria Teresa Tramontin: Maestro Coro Voci Bianche
Andrea Oddone: Direttore

Auditorium di Milano Fondazione Cariplo

L'Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, che  costituisce la "casa della musica" dell'Orchestra Sinfonica e Coro di Milano Giuseppe Verdi è stato inaugurato nell'ottobre del 1999 e in pochi anni, si è imposto come uno dei principali poli culturali della città.
 
L'Auditorium di Milano nasce dalla ristrutturazione della sala del Cinema Teatro Massimo, progettato da Alessandro Rimini nel 1939 e rimasto inattivo per molti anni. I lavori, resi possibili dall'intervento dell'imprenditore Agostino Liuni, sono stati realizzati su progetto dello Studio Marzorati.
 
La sala è stata pensata come uno spazio multifunzionale utilizzabile per diverse attività: concerti di musica sinfonica, corale e da camera, jazz e musica leggera; registrazioni con tecniche digitali di sonorizzazione, diffusione degli spettacoli attraverso TV satellitare e proiezioni di film su grande schermo.
 
L'Auditorium, dopo l'intervento, ha agibilità di circa 1400 posti.
Le poltroncine sono distribuite nella platea sagomata "a cucchiaio" e nella galleria a gradinate che sovrasta e avvolge la sala con la sua balaustra curvilinea.
Il soffitto è contraddistinto da travature reticolari a vista in cemento armato, originali dell'epoca, che si dispongono a raggiera verso il boccascena con una configurazione suggestiva che il progetto di recupero ha valorizzato ed esaltato.
Il boccascena a conchiglia acustica ha una larghezza di 20 metri.
 
L'eccellente acustica della sala è stata ottenuta tra l'altro ricoprendo il fondo del soffitto e le pareti con pannelli in legno di pero diversamente curvati, distanziati fra loro, con consistente massa lignea, atti a garantire le differenti esigenze di riflessione sonora fornendo adeguati tempi di riverberazione.
L'esigenza acustica impone, oltre che all'interno, attenzione anche verso l'esterno con le porte a doppio battente sovrapposto, con strati fonoisolanti in tutte le murature e con coibentazioni acustiche negli impianti meccanici.
 
A copertura del palcoscenico sono state realizzate pannellature aeree, sempre in legno, a formare vele distanziate fra loro, non solo per esigenze acustiche, ma anche per il contenimento di schermi cinematografici. Sono state installate attrezzature di ripresa televisiva di tipo digitale, remotata o in remoto, che proiettano su due schermi posti ai lati del boccascena e su uno schermo centrale.
 
Il 28 novembre 2001 il Sindaco di Milano Gabriele Albertini ha ribattezzato Largo Gustav Mahler lo spazio antistante l'Auditorium, a riconoscimento della realtà musicale e culturale sviluppata a Milano dall'Orchestra Verdi.
 
Nel 2014 Atm ha ribattezzato Largo Mahler-Auditorium le fermate di tram e bus nei pressi dell'Auditorium.

L'Auditorium è facilmente raggiungibile con i seguenti mezzi:
 

TRAM

3 fermata Largo Mahler-Auditorium
9 fermata P. le XXIV Maggio
15 fermata Castelbarco/Giambologna
 

BUS

59 / 71 fermata Largo Mahler-Auditorium
 

FILOVIA

90 e 91 fermata Tibaldi/Meda
 

METROPOLITANA

Linea 1 fermata Duomo + tram 3
Linea 2 fermata P. ta Genova + bus 59
Linea 2 fermata Romolo + filovia 90 e 91
Linea 2 fermata Famagosta + bus 59
Linea 3 fermata Duomo + tram 3
 

TAXI

deposito Via Torricelli

PARCHEGGI

Romolo (in corrispondenza della Metropolitana Linea 2) aperto da lunedì a sabato dalle ore 7.00 alle ore 20.00
Famagosta (in corrispondenza della Metropolitana Linea 2) aperto tutti i giorni dalle ore 7.00 alle ore 1.00

CONVENZIONE PARCHEGGIO 

Via Gentilino angolo C.so San Gottardo (sopra OVS/Simply-Sma) 
laVerdi offre ai suoi abbonati la possibilità di usufruire del parcheggio di via Gentilino, il giorno del concerto, a prezzi agevolati, acquistando:
 
Carnet da 5 parcheggi a 33 euro anzichè 50 euro.
Carnet da 10 parcheggi a 66 euro anzichè 100 euro.

 

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